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La mia storia nella moda, Filippo

Tra le numerose e interessanti storie di imprenditorialità e di Made in Italy si annovera anche quella di Filippo Corsara, imprenditore di origine veneta, nato a Valdagno negli anni settanta, che fin da quando era bambino ha avuto l’opportunità di vivere e respirare il fascino dell’artigianalità e del mondo della moda.

SpecialDay_FallWinter_2018-026La sartoria ha sempre fatto parte della sua vita in quanto quando era ancora piccolo giocava con gli oggetti di sartoria dei suoi genitori che lavoravano con passione e ardore, a tutte le ore, per trasformare gli schizzi degli stilisti in modelli pregiati, caratterizzati da una vestibilità impeccabile.

In quel periodo la moda italiana era agli apici, soprattutto quella veneta, in quanto è stato proprio in quell’area che grandi gruppi come Marzotto e Zanella hanno saputo ottimizzare e valorizzare la manodopera e le competenze sartoriali uniche ed eccellenti del Veneto creando le basi per il loro successo imprenditoriale.

Conosciamo insieme Filippo…

 Un percorso di crescita e di formazione è quello che ti ha condotto ad oggi dove la moda e l’ambiente in cui sei cresciuto ha sempre avuto un ruolo importante… raccontaci il tuo percorso… “Il tessuto imprenditoriale veneto, caratterizzato dalla spiccata attenzione delle aziende per lo sviluppo sociale, ha prodotto scuole focalizzate alla formazione di designer del tessile. Anche la mia prima formazione ha avuto una impronta tecnico-creativa specifica per l’industria del tessuto. Questo percorso ha avuto un ruolo importante nella mia formazione poiché mi ha mostrato i miei limiti, conducendomi a decidere la mia formazione in ambito umanistico. Ho frequentato l’università di Lettere e Filosofia di Bologna e sono rimasto affascinato dallo studio più teorico e filosofico del linguaggio e delle altre forme di espressione, così che ho seguito per un anno anche il centro di ricerca semiotica dell’Unirsità di Aarhus in Danimarca. Nel 1998 ho approcciato il lavoro nell’azienda famigliare con uno spirito eclettico, affiancando consulenti, stilisti freelance e l’attività di direzione dello stile cui faceva capo mia mamma. Desideroso di colmare i gap che potevano ostacolarmi nel lavoro ho approfondito la mia formazione studiando come modellista di abbigliamento donna e tornando anche a frequentare il liceo d’arte.

 Raccontaci l’inizio della tua carriera come imprenditore…“La mia attività all’interno dell’azienda ha avuto inizio nel 1998 partecipando all’attività dell’ufficio stile. Il mio approccio è stato soprattutto tecnico e anche oggi mi occupo della scelta dei tessuti e degli aspetti organizzativi e produttivi delle collezioni… ho una grande passione per la dimensione progettualecherichiede lo stile eper l’aspetto gestionale del lavoro di produzione di una collezione.”

Vivere in un ambiente che “sente di moda” non sempre costituisce sinonimo di passione o garanzia di operare in tale campo. Per te però è stato cosi, come è nata la tua passione per il fashion system?“Spesso siamo chiamati a far di necessità virtù. Questo è in parte vero anche per la mia carriera come designer. Preferisco questo termine a quello di stilista poiché il primo ha un insieme di connotazioni diverso rispetto a quest’ultimo il quale identifica una creatività eclettica e una chiara competenza tecnica a supporto del disegno; d’altra parte non sono mai stato affascinato da ciò che in genere chiamiamo moda o, per così dire, al prodotto di una sofisticata strategia di marketing del bello. Mi piace l’idea di poter soddisfare sogni, cioè di creare oggetti con i quali i bambini possano iniziare a esprimere la propria identità e soddisfare il proprio immaginario in modo confortevole e divertente.

A quale target di clientela ti rivolgi con la tua azienda e la sua offerta?“Il nostro cliente è la mamma e talvolta una nonna che con cura ed entusiasmo cercano sempre di scegliere il meglio per propri bimbi. Ma da quando sono anche io padre mi sono reso conto che tutti i bambini hanno un proprio gusto immediato, una spiccata sensibilità per l’abbigliamento e individuano a colpo d’occhio ciò che amano e ciò che non vogliono indossare. Non credo vi sia una grossa differenza tra bambine e bambini quando si sentono liberi di esprimere con le proprie scelte i propri sogni e il proprio immaginario.” 

Quali sono le principali sfide e difficoltà che un imprenditore come te deve affrontare quotidianamente?“Può sembrare ovvio, ma dinnanzi alle grandi sfide che il mercato globalizzato ci impone, il nostro obiettivo è continuare a stare sul mercato. Non è’ un’operazione facile, richiede la combinazione di abilità e strategie ben equilibrate. Purtroppo non esiste una regola, una ricetta non è scritta. Personalmente, credo nelle scelte di stile, nell’abilità di leggere le tendenze della moda per interpretarle e per riuscire a realizzare prodotti con un’anima ben delineata. La cura dei dettagli è fondamentale come l’arte di realizzare ogni prodotto con qualità. Dietro ogni idea non bisogna mai dimenticare che tutto esiste grazie all’insieme di molti know-how; alla base di ogni nostro capo d’abbigliamento c’è il lavoro di molte persone. Il made in Italy non è una sigla, ma è la cultura di tanti operatori e delle sapienti mani che cuciono, ricamano e creano i nostri capi. In questo contesto il prezzo del prodotto non può essere una strategia di mercato, sebbene sia fondamentale. Possiamo cercare di contenere il nostro margine, ma vige la consapevolezza di offrire al pubblico un prodotto con un prezzo etico. Il diretto contatto coi collaboratori mi porta a riconoscerli come parte della stessa famiglia di appassionati, impegnati e attenti operatori del Made in Italy. I nostri prodotti non sono realizzati per essere economici ma con consapevolezza del valore di chi hanno contributo alla loro realizzazione.

Progetti per il futuro? “Attualmente l’obiettivo è incrementare la crescita nei nostrimercati principali, anche se sono consapevole che non sia un obbiettivo immediato. Proprio per questo credo che sia interessante sviluppare un processo di crescita lenta, ma ben organizzata. I nostri clienti si aspettano da noi delle belle collezioni belle e innovative, ma anche un’azienda solida ed affidabile, con un’organizzazione in grado di operare in modo puntuale e con alta qualità. A questo si aggiunge oggi più che mai una nuova sfida: il far sapere.” 

Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare la tua selezione?“Oggi i nostri prodotti sono distribuiti in oltre 250 boutique italiane multibrand. I più conosciuti sono: Anna Meglio e i Vippini di Roma, l’Orso di Monza, il Cucciolo di Torino, Varaity a Napoli e Linus a Bari. Siamo anche presenti all’estero da molti anni in importanti realtà commerciali come Barney’s a New York, Elisa in Belgio, Harvey Nicols a Londra, Daniel Boutique a Mosca e Horns’ ad Hong Kong.”

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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