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Fortunale

Passioni e lavoro si uniscono in Ivan Aloisio e nel suo brand.

Lui, nato a San Chirico Raparo in provincia di Potenza, laureato in Scienze Politiche, appassionato di sport e natura, da sempre socio di Legambiente, ha sviluppato un proprio progetto che si contraddistingue per moda e sostenibilità, Fortunale.

 

Come è nata la tua passione per la moda e per la creatività? Sono cresciuto tra rocche di filato e tessuti, potrei dire che la moda è nel mio dna, me l’hanno regalata i miei genitori che hanno prodotto maglie per trent’anni. Non credo ci sia mai stato un momento particolare in cui possa identificare il mio appassionarmi alla moda, ma c’è un momento preciso in cui ho deciso che avrei fatto una moda differente e sostenibile, quando è nato mio figlio Jacopo.

 

Raccontaci l’inizio della tua attività…Sono cresciuto nell’azienda di famiglia dove ho svolto tutti i ruoli possibili, dal magazziniere al creativo, al commerciale estero, ma l’idea di creare una moda differente ha iniziato a prendere forma dopo aver visto il mio piccolo angioletto biondo con gli occhi azzurri e la pelle chiara. Mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per lasciargli un mondo migliore. Ho così iniziato a cercare fornitori e fare le prove di produzione per avere un capo fatto bene, in grado di rispettare la natura e il consumatore. Nel 2018 ho lanciato la prima collezione uomo con un crownfunding su Kickstarter e nel 2019 abbiamo presentato anche la linea femminile e gli accessori.

 

Come mai hai deciso di focalizzarti sulla realizzazione di prodotti moda sostenibile? Durante gli anni di lavoro con l’azienda di famiglia ho potuto toccare con mano e vedere con i miei occhi l’inquinamento che il sistema moda sta provocando nel mondo, mi sono sempre chiesto se fosse possibile provare a fare qualcosa di differente, creare una moda capace di non inquinare, e che sia sostenibile a 360 gradi.

 

Chi sceglie il tuo brand? Ad oggi il nostro cliente tipo è generalmente un professionista con un’età tra i 25-55 anni, attento alle tematiche ambientali e che voglia un articolo di moda differente e made in Italy. Diversi sono i giovani che durante i crownfunding ci hanno sostenuto, e ci piacerebbe che le nuove generazioni, sempre più attente alle tematiche ambientali, sposassero il nostro progetto.

 

Cosa vuoi comunicare attraverso le tue creazioni? Quando ho scelto il nome del brand, vi erano varie opzioni al vaglio, ma alla fine Fortunale mi è sembrata la più indicata, una tempesta, un modo differente di pensare la moda. Questo è il nostro obiettivo principale, diffondere un pensiero circolare, un modo di ragionare che vada oltre i classici paradigmi, e che si preoccupi del suo capo fino al fine vita dello stesso.

 

Parlaci della scelta dei materiali? L’azienda dei miei genitori ha sempre trattato la lana, quando ho deciso di avviare il progetto Fortunale ho pensato a vari tipi di tessuto, tra cui anche la canapa, ma alla fine ho preferito scegliere la lana sia per le sue qualità e sia perché in Italia la filiera sta scomparendo con molta materia prima che finisce in discarica. Abbiamo a tal proposito partecipato al progetto Plauto dell’Università di Bari per la valorizzazione delle lane autoctone pugliesi. Una lana biologica, derivante da allevamenti in grado di rispettare gli animali e che sia tinta con tinture vegetali senza l’apporto di chimica.

 

Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? Credo che chi come me abbia scelto di fare una moda sostenibile, abbia una sfida costante contro il fast fashion e quella mania di produrre il superfluo che sta rovinando il mondo. D’altra parte ti ritrovi a combattere contro un incessante greenwashing. Il tema sostenibilità continua a prendere piede e tutti i brand in qualche modo hanno inserito determinate parole nella loro comunicazione, ma la sfida più grande resterà far distinguere al consumatore un prodotto davvero sostenibile dal fumo negli occhi che grandi realtà sanno invece produrre.

 

A quale target di clientela ti rivolgi? Fortunale si rivolge a chiunque voglia scegliere una moda slow fashion e sostenibile, il nostro capo ha una linea semplice affinché possa essere indossato in più modi e con diversi outfit, e può essere restituito per la rigenerazione delle sue fibre, prive di qualsiasi agente chimico.

 

Progetti per il futuro? Fortunale ha diversi progetti per il futuro, la voglia di crescere è tanta, sia con l’aiuto della tecnologia che valorizzando il territorio che ci ha sempre sostenuto. Stiamo lavorando a diverse migliorie del prodotto e speriamo di poterle presentare a breve sul mercato.

 

Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? In questo momento i capi Fortunale si possono acquistare sul nostro e-commerce https://www.fortunale.it/shop_ita/

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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