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Giriamo l’Italia alla scoperta di Giulia e della sua NeroBlackNoir.

Giulia, una designer il cui stile e brand mostra l’influsso delle sue numerose esperienze personali e professionali, oltre che dei suoi viaggi.

Un brand che risente di influssi culturali e li valorizza, un marchio Made in Italy pensato per le donne che si propone di farle conoscere evidenziandone le loro peculiarità e bellezza.

DSC_0462Giulia, piemontese, cresciuta a Racconigi, ha vissuto tra Torino e la Sardegna, con intermezzi di lunghi viaggi in oriente e sud America.

“Ho studiato Architettura e verso la fine del corso di studi ho scoperto il mio interesse per la moda e il costume. Spinta da questo ho deciso di seguire un corso di cucito “di paese” a seguito del quale ho fatto un stage di tre mesi presso un teatro di Torino e uno di sei presso un Sartoria da Sposa (Provasoli)” afferma Giulia, e continua “è stato così che ho iniziato a disegnare e a cucire la mia collezione.”

La designer mi racconta della prima volta che ha venduto i suoi abiti. È stato in spiaggia in Sardegna, erano cento pezzi uno diverso dall’altro che ha venduto molto velocemente. Per Giulia questa esperienza ha avuto un ruolo chiave nel processo di sviluppo e di concretizzazione della sua figura come designer in quanto è stato proprio in quel momento in cui ha compreso che il suo sogno poteva concretizzarsi.

“Da quel momento non ho mai smesso di cercare: forme nuove, tessuti, storie da raccontare attraverso gli abiti.” dichiara Giulia.

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Raccontandomi dei suoi influssi, delle sue fonti di ispirazione e dei suoi “maestri”, la giovane afferma “All’università ho scoperto l’architetto Hundertwasser che era convinto che prima l’abito e poi la casa fossero delle pelli che l’uomo veste per interagire con il mondo intorno a sé e proprio per questo devono essere progettate in modo che esprimano l’essenza di chi li abita permettendogli di vivere in modo spontaneo e naturale.”

Riportando questo insegnamento, che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione come stilista e nella definizione del suo disegno imprenditoriale, Giulia evidenzia “Questo pensiero non mi ha mai abbandonata, sono convinta che l’abito debba permetterci di comunicare con il mondo, di camminare nel mondo raccontando o nascondendolo qualcosa di noi a seconda del momento e dell’esigenza. Vestirsi è, quindi, come giocare, possiamo “mascherarci” oppure metterci a nudo, starà poi allo “spettatore” scoprire quale scelta abbiamo fatto.” Sulla base di questa teoria e approccio Giulia parla anche della scelta dei materiali e dice “I materiali usati devono, quindi, essere il più possibile naturali o di recupero perché questo costituisce è l’unico vero modo che abbiamo per non essere invasivi con il pianeta e per non costringere i nostri corpi in involucri poco confortevoli.”

Continuiamo a conoscere Giulia e la sua NeroBlackNoir…

61 (34 of 63)Parlaci della scelta dei materiali… “I materiali che uso, tendenzialmente, sono tessuti di origine naturale (lino, cotone, lana e seta), buona parte del jersey che utilizzo proviene dagli scarti della grande filiera tessile; sono pezze fallate che non possono essere usate dalle grandi industrie in quanto bisogna fare un lavoro di scarto e pulizia per recuperare le parti ancora buone. Sono tessuti di alta qualità che posso permettermi di usare senza far lievitare il prezzo del capo finito, cosa improponibile se dovessi acquistare lo stesso tessuto al prezzo pieno.”

Quali sono le principali sfide e difficoltà che una fashion designer come te deve affrontare quotidianamente? “Il problema del reperimento materiali non è da poco. Essendo una piccola artigiana non posso acquistare 1000 metri di ogni tessuto che mi interessa (spesso questa è la soglia minima richiesta dalle ditte per produrre un certo tipo di tessuto). Di conseguenza devo girovagare per l’Italia in cerca di fornitori sempre nuovi, a volte è faticoso, ma molto spesso diventa un’avventura e un modo per scoprire nuovi posti e nuove persone.”

Ogni tuo pezzo è pensato, voluto e realizzato con dedizione. a quale linea/prodotto sei più legata? “La mia collezione che trovo più completa e riuscita è WOMAN IN THE SHELL, ed il pezzo che amo maggiormente è la felpa LOUISE, un capo che si indossa in due modi diversi e sembra che non stufi mai né le clienti né me. In ogni caso cerco sempre di inserire nuovi modelli in ogni collezione, altrimenti il mio lavoro diventa troppo ripetitivo e rischio di annoiarmi! Inoltre… confeziono anche abiti da sposa. Quello della sposa è sicuramente un mondo a parte, ma molto affascinante perché mi permette di usare tessuti e di fare lavorazioni che solitamente non utilizzo. Ogni capo da sposa mi richiede molta pazienza e dedizione (soprattutto per gestire il lato emotivo delle future spose e delle loro accompagnatrici). Solitamente confeziono uno o due abiti da sposa all’anno.”

A quale target di clientela ti rivolgi? “Tendenzialmente il cliente NeroBlackNoir ha un’età compresa tra i 25 e i 60 anni. Se devo essere sincera mi ha sempre stupito quanto siano diverse tra loro le mie clienti: studentesse, giovani donne, mamme, signore in pensione. Nonostante le mie clienti differiscano molto tra loro sono tutte accumunate dal fatto che cercano abiti inusuali, sono attente ai materiali, vogliono capi versatili che possono essere indossati in occasioni importanti quanto in quelle più informali e quotidiane.” Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? “Trovo che il corpo femminile sia bellissimo e troppo spesso costretto ad essere o a sembrare diverso da com’è, quindi il mio obiettivo è quello di valorizzarlo, ambisco a disegnare abiti che ne esaltino le forme senza ostentarle, ma celebrandole.” 

Progetti per il futuro? “Sto lavorando per ampliare la mia collezione, in particolare sto per inserire in produzione una linea uomo (per ora mi limito a creare delle felpe) e una linea bimbi NeroBlackMAMA e da questa estate vorrei attivare uno shop online.”

Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? “Per mia scelta NeroBlackNoir non ha un punto vendita fisso, non fa per me la vita del negozio/laboratorio che apre tutti i giorni alla a stessa ora. Sono una persona dinamica, flessibile. Preferisco creare nel mio laboratorio immerso nel bosco e poi vendere nelle fiere in giro per l’Italia e ad alcuni negozi selezionati. Sul mio sito e sulla mia pagina Facebook è però possibile trovare e seguire tutti gli appuntamenti per ogni stagione. Ad oggi non ho ancora un vero e proprio e-commerce, ma vendo spesso online utilizzando la pagina Facebook.”

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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