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Quando i ruoli cambiano, Michele.

Oggi ho deciso di condividere con voi la storia di Michele, la storia di un cambiamento… di una completa variazione di prospettiva.
Eclettico, irruente, “focoso” come tutti gli uomini del Sud, ecco Michele che da poco tempo ha completamente variato la propria prospettiva artistica e professionale entrando ancora di più nel cuore del fashion business. Appena lo conosco mi rendo conto di aver di fronte un ragazzo di talento con le idee chiare e con una chiara visione del suo obiettivo professionale. Michele è uno scultore, nelle sue mani i materiali si trasformano, si plasmano, si uniscono e si trasformano… l’arte ha sempre fatto della sua vita e della sua formazione in quanto il designer, dopo aver frequentato l’istituto d’arte “E. Giannelli di Parabita” si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce cattedra in Scenografia.
Numerosi sono i suoi progetti, i suoi obiettivi e le sue aspirazioni. Vuole diventare un fashion designer completo, a tutto tondo. Ha “fame” di crescere, di affermarsi e di rendere i suoi sogni la sua vita quotidiana. Determinato, tenace e pieno di talento…
Conosciamolo insieme….
Raccontaci l’inizio della tua carriera? “Subito dopo aver conseguito la laurea ho iniziato a lavorare per diverse compagnie teatrali e di danza della provincia di Lecce e Taranto. Ero affascinato dal mondo dello spettacolo, in tutte le sue forme, e così ho voluto cimentarmi (anche) nell’organizzazione di eventi tanto che nel 2007 ho organizzato la manifestazione d’esordio “Art Days”, un evento completamente dedicato all’arte in tutte le sue forme. Art Days, che è stato il connubio di danza, musica, cabaret e moda, ha subito ottenendo un ottimo consenso di pubblico. In seguito a questo evento ho anche organizzato altre iniziative come “La Notte Bianca Racalina”, appuntamenti in locali, collaborazioni e in manifestazioni di Piazza. La mia vera soddisfazione risale all’agosto 2011 quando ho organizzato la prima edizione di “Moda nel Salento” (inizialmente denominata e conosciuta come “Miss Moda nel Salento”), un evento nato come concorso di bellezza che si è successivamente trasformato in un’iniziativa dedicata alla moda e alla bellezza… Eh sì Moda nel Salento unisce e fonde, in un’unica manifestazione, la moda, la musica, la danza e lo spettacolo così da creare veri momenti d’arte, di suggestione e divertimento.”
Come è nata la tua passione per la moda? “Tra le materie di studio dell’Accademia c’era “Storia dello spettacolo”, una materia affascinate coinvolgente, che parlava di come la scenografia e lo spettacolo si sono evoluti dal teatro elisabettiano ai giorno nostri… Tra le illustrazioni ricordo, insieme agli schizzi di progettazione dei teatri, c’erano anche le illustrazioni dei vari costumi… Beh, ero affascinato da queste immagini, provavo a riprodurle sul mio quadernetto modificandole e  rendendole più moderni, più attuali. Questo entusiasmo via via è però andato scemando nel momento in cui, conclusa l’Accademia, mi sono dovuto scontrato con la ripetitività di tutti i giorni, ritrovandomi immerso tra mille impegni e mille difficoltà. Ho così dovuto accantonare quel sogno in un cassetto. Magicamente il “tutto” è rinato quando decisi di accostare al lavoro di scenografo quello di organizzatore di eventi moda. Ho iniziato a lavorare a stretto contatto con stilisti locali e, guardandoli, mi resi conto della cura con cui posavano le loro creazioni, vestivano le modelle, attenti a curare anche il più piccolo dettaglio. In quel momento il mio sogno è uscito irruento dal cassetto dove lo avevo racchiuso. Poi, il tutto ha davvero preso sulla base della provocazione di un amico-collega, Leonardo Ligorio. Eh si, un giorno scherzando e ridendo ho detto a Leo “Vuoi vedere che ti realizzo una collezione?”. Leo ribattendomi “Voglio vedere cosa sai fare” mi ha gettato la sfida. Da quel momento, grazie a Leonardo ho avuto il coraggio di vivere il mio sogno e di provare a renderlo la realtà.”
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Come è avvenuto il tuo passaggio da scenografo a fashion designer? “Il passaggio da scenografo a Fashion designer, sebbene mi reputi di più un fashion artist, è stato molto semplice, spontaneo ma soprattutto genuino. Oggi lavoro in entrambi i contesti, ricopro entrambi i ruoli – scenografo e artista – con molta serenità… e, poi, mi diverto.”
Parlaci della differenza di questi due ruoli… “In realtà non ci sono grosse differenze tra le due cose, scenografo e fashion artist, poiché – in entrambi i casi – si tratta di realizzare qualcosa che soddisfi il cliente o il Fashion show o spettatore che guarda, con l’obiettivo costante di cercare di creare, di sviluppare “un qualcosa” che possa affascinare, colpire, rimanere nella mente. Parlando per associazioni… Così come per la scenografia si deve preparare un bozzetto, per la moda invece si deve preparare un figurino… Così come nella scenografia c’è la costante ricerca di materiali, nella moda c’è la ricerca di tessuti e accessori… Alla fine non c’è così tanta differenza!”
Attualmente sei anche scenografo dei tuoi stessi fashion show? “Io lavoro divertendomi, il mio divertimento è creare ed è proprio per questo motivo che non mi accontento di creare i capi, ma voglio essere scenografo di me stesso. Cerco, infatti, di realizzare Creazioni e Scenografie che siano in grado di fondersi tra loro portando alla luce qualcosa di nuovo, fresco alternativo. Questo è quello che voglio e provo costantemente a raggiungere l’obiettivo.”
Chi sceglie il tuo brand/di farsi ideare degli abiti da te? “Il MIO brand si rivolge soprattutto ad un mondo teatrale. Mi piace realizzare capi sfarzosi, ricchi di particolari, scultorei, plastici.”
Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? “Ti svelo un segreto… Sono un amante dei Film fantasy soprattutto dove ci sono quei registi che sono in grado di esaltare e di enfatizzare il mondo delle fiabe. Mi piace immergermi in quelle meravigliose scene e volare con la fantasia… Con le mie creazioni ambisco a comunicare la passione e l’amore che metto nel realizzarle.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che uno stilista come te deve affrontare quotidianamente? “Mi sono affacciato in questo mondo con un stile molto diverso da altri, essendo uno scenografo ho voluto realizzare creazioni inspirate alla “sculture dress” (abiti scultura). Gli sculture dress sono quei abiti che mai nessuno indosserebbe durante la routine quotidiana, ma che in passerella dominano e riempiono la scena creando momenti di pura magia (almeno così mi dicono). Se devo essere sincero alcune volte ho il timore che i miei capi potrebbero risultare eccessivi e inappropriati agli occhi del pubblico… Non è facile; mi scontro quotidianamente con una società pronta a giudicare, una società in cui tutto quello che fai non è mai bello, non è mai abbastanza. Molte volte vivo con la paura di non essere in grado di riuscire a trasmettere davvero le mie sensazioni il mio “es”. Sono molto critico ed esigente con me stesso, non sono una persona che reputa che tutte le sue creazioni siano belle, anzi… sono alla costante ricerca dei pareri della gente e molte volte mi rendo conto della loro superficialità e del loro limitato interesse… So quello che voglio e quindi “tutto questo” non mi blocca, anzi, al contrario, mi spinge ad andare e crederci sempre di più.”
Parlaci dei tuoi progetti in corso… “Sorpresa. Scherzo! A novembre realizzerò uno shooting con una fotografa di Roma realizzando scatti delle mie creazioni ambientandoli in un contesto surreale. A gennaio una mia personale durante l’evento LUXURY FASHION SHOW 2018 e poi in giro per l’Italia per vari progetti fotografici. Ho due progetti per l’estero, ma per scaramanzia non parlo!”
Essendo completamente realizzati a mano ogni tua opera è unica ed ha una propria storia…a quale dei tuoi prodotti sei più legato? “Sono legato ad ogni mia creazione. Ogni opera ha una sua storia, sentimenti, stati d’animo… Si, c’è una creazione a cui sono particolarmente legato, la prima… Beh, come si suole dire “il primo amore non si scorda mai”. Io non scorderò mail il mio primo abito! Era la mia prima creazione e volevo fare un qualcosa di nuovo originale mai visto così, mi son messo a disegnare, ma le idee erano troppe per riuscire a racchiuderle in foglio e così ho posato lo sguardo su di un gomitolo di spago, che avevo appoggiato sul mio tavolo da lavoro. Ho trascorso ore ad osservarlo, analizzandone colori e sfumature, che mi ricordavano le meraviglie della mia terra “IL SALENTO”. In quel momento ho iniziato ad unire filo con un altro, con della semplice colla e con una piccola aggiunta di fil di ferro e un sacco di iuta. Il risultato è stato inaspettato.”

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“La vita è una sola e io la voglio sfruttare…” – Michele

“La Teatralità è parte di me, e io non intendo sopprimerla” cercherò di promuoverla fino a quando questa non venga riconosciuta come ARTE” –  Michele

 Un piccolo aneddoto ex post… Non appena concludo l’intervista Michele si gira di scatto, mi guarda e mi dice “Hai presente quando dai ad un bambino un pezzo di plastilina e lui inizia a creare divertendosi? Io sono uguale mi diverto creando!”. Questa frase riassume al meglio Michele, un artista, un trasformista.

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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