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Silvia, il suo progetto…

Silvia è una creativa che sin da quando era bambina ha sviluppato e maturato la sua passione per la moda e per la creazione.

Lei spinta dalla sua determinazione e spirito intraprendente ha deciso oggi di iniziare appieno la sua attività imprenditoriale che ha denominato Le Manifatture.

 

Conosciamo insieme Silvia…

 

Come è nata la tua passione per la moda e per la creatività? Fin da quando ero bambina sono sempre stata creativa, avevo molta manualità e senso artistico, una sorta di “dono innato”. I miei genitori avevano un’officina ed io costruivo, da sola, ogni genere di cosa recuperando i materiali di scarto. Mi ricordo che a volte mi sedevo alla loro scrivania e improvvisavo ritratti ai clienti che entravano. In particolare, rammento che alle scuole medie ero bravissima nella materia artistica e così ho deciso di iscrivermi a istituto d’arte, ed è stato proprio lì che ho scoperto il mondo della moda, e al terzo anno l’ho scelta come specializzazione. Sono stata affascinata, avvolta dall’idea che partendo da un disegno di fantasia si potesse poi anche realizzare un vero capo d’abbigliamento. Questo rispecchiava perfettamente l’unione delle mie capacità. Una passione nata ieri, ma che vive ancora oggi.

Raccontaci l’inizio della tua carriera come fashion designer… Ho iniziato a lavorare giovanissima durante le pause estive della scuola superiore al punto che il primo anno con il libretto di lavoro mi sono presentata come apprendista in un laboratorio di confezioni. Poi, dopo il diploma, ho fatto sei mesi di tirocinio come assistente allo stile, progettando la mia prima collezione aziendale. In seguito, ho trovato un’occupazione come aiuto modellista in una piccola azienda che promuoveva brand emergenti. Per me quella è stata la mia università: ho imparato tantissimo vedendo crescere talenti come i gemelli Dean e Dan Caten del marchio Dsquared2.

 

Come mai hai deciso di focalizzarti sulla realizzazione di abbigliamento e accessori? Ho lavorato tantissimo per i brand del lusso ricoprendo anche con ruoli di responsabilità, in particolare per Gucci, maturando la consapevolezza delle mie capacità. Dati questi presupposti ho deciso di realizzare qualcosa di mio, dall’inizio alla fine, che fosse in grado di rispecchiare la mia filosofia di abbigliamento, artigianale, confortevole, fatto a mano. Gli accessori in tessuto sono una sfida, un prodotto nuovo per me, perché ogni progetto ambisce ad una crescita professionale.

 

Chi sceglie il tuo brand? Sicuramente chi apprezza l’artigianato, chi dà valore al lavoro, alle persone e alla genuinità.  La persona che acquista un prodotto fatto a mano è colei che sceglie anche il valore intrinseco che lo circonda.

 

Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni? Sorrisi! È un termine inaspettato per un brand d’abbigliamento probabilmente, ma la mia volontà è prima di tutto quella di riuscire a creare capi che facciano sorridere le persone, perché sono genuini nella fattura e nell’uso dei materiali. Io, per prima, li realizzo col sorriso. Inoltre, credo che se una cosa che ti piace e ti fa sentire a tuo agio questa ti rende felice soprattutto mentre la indossi.

Parlaci della scelta dei materiali… L’ottica è quella della sostenibilità. Insegnando merceologia tessile ho compreso il vero valore delle materie prime, e sono da sempre personalmente attenta all’impatto ambientale. Producendo piccole quantità, grazie ad un’accurata ricerca è possibile reperire buoni materiali tra quelli già esistenti, l’ordine dei tessuti ex-novo riguarda solo quelli provenienti da fibre naturali o riciclate. Inoltre la mia capsule upcycling prevede il riuso di capi di campionario modificati e decorati. Tutti gli accessori in tessuto vengono prodotti dall’accurata selezione di abbinamenti dei materiali di esubero, tutto è mirato ad un minor spreco possibile.

 

Quali sono le principali sfide e difficoltà che una designer come te deve affrontare quotidianamente? La produzione artigianale, il made in Italy, sono metodi costosi, ma il fast fashion ci abbia abituati a costi esigui e ad una limitata cultura dei materiali. Questo ha portato ad aumentare le difficoltà. Credo che la comunicazione sia fondamentale anche se il marketing “vince sempre sulla qualità” ed è per queste che per farsi notare è necessario essere un marchio.

 

A quale target di clientela ti rivolgi? Il target è abbastanza ricercato perché spesso sono pezzi unici. Lo stile vuole essere informale dal momento che i prodotti sono realizzati all’insegna della comodità e della praticità. Inoltre, essendo sostanzialmente una bottega è possibile personalizzare i prodotti, sia su misura per quanto riguarda l’abbigliamento sia di stile per tutta la gamma.

 

Progetti per il futuro? Per quanto riguarda il brand mi piacerebbe crescere per potermi permettere di assumere personale, l’idea di creare lavoro in un periodo come questo è davvero un sogno da inseguire. Oggi sto sviluppando anche il progetto di Scuola di Moda, ad oggi sto erogando lezioni on line e individuali, ma auspico di partire a breve con piccoli gruppi di modellistica e taglio e cucito già dal prossimo autunno.

 

Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? Il mio Lab si trova a Rimini, su SS72 per San Marino, lo trovate on line digitando “Le Manifatture”, inoltre sulle pagine social è possibile visionare e scegliere i prodotti.

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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