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Biofashion. Un trend? No!

Bio. In apparenza in tendenza, in realtà un nuovo modo di vivere.

Il termine bio, oggi usato o meglio “abusato” in qualsiasi campo si pone come trend ricorrente all’interno di tutti i settori.

Se fino a poco tempo lo si associava solo all’ambito del food e al modus vivendi e operandi dei vegani oggi è parte integrante del nostro modo di vivere e di consumare.

Bio è diventato un vero e proprio stile di vita.

La moda, negli ultimi anni, e soprattutto negli ultimi mesi si è fortemente addentrata in questo ambito. Se prima l’eco-friendly in merito ai tessuti riguardava solo i vegani, oggi si contraddistingue per un pubblico estremamente crescente e variegato.

La moda ha, quindi, compreso l’importanza dell’aspetto green nel proprio business e si sta concretamente spostando verso l’ecologico.

Il consumatore è, quindi, sempre di più alla ricerca di un’azienda che sia veramente ecosostenibile e a cui poter dare piena fiducia.

I millennials si attestano come la classe di consumatori che denotano una crescente dedizione verso questa tema e la loro propensione alla spesa e alla ricerca di un bene che sia sostenibile è crescente.

Sempre più aziende creano direttamente o in partnership nuovi prodotti con materiali definibili eco-friendly.

Stilisti e modellisti innovativi, insieme ai buyers, stanno investendo competenze e risorse in questo campo.

I grandi brand della moda italiana si stanno impegnando in questo campo e stanno sviluppando strategie per comunicare la scelta fatta e i motivi dell’investimento.

 

Il percorso della moda verso l’eco sostenibilità è complesso. Richiede attenzione. Nessun aspetto deve essere sottovalutato. Investe tutti gli ambiti. Dall’azienda, dalla sua funzione ricerca e sviluppo sino al punto vendita.

La scelta deve essere comunicata in modo concreto ed effettivo al cliente.

 

Il consumatore finale non può non percepire e comprendere la scelta attuata dal brand e le sue determinanti.

È, quindi, un percorso difficoltoso che in un primo momento ha riguardato solo l’alta moda, in quanto alcuni dei tessuti neonati sono stati creati in laboratorio e dalle collaborazioni con le importanti università a livello globale.

Il settore si sta evolvendo e la tendenza sta abbracciando tutto il fashion business al punto che molti di questi abiti ed accessori sono facilmente reperibili anche nelle più comuni catene di negozi a prezzi bassi.

 

È complesso dare un’unica definizione di tessuto bio poiché ogni Paese ha i propri requisiti.

Le certificazioni sono di molti tipi e, per essere eco-friendly, un prodotto ha bisogno di almeno una di queste.

Tra le principali si annoverano la GOTS (Global Organic Textile Standard – certificazione accettata in tutti i principali mercati che stabilisce quando un tessuto può definirsi biologico), l’OE (Organic Exchange Blended 100).

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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