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CRU LE

CRU LE  è il brand che nasce dalla passione e dal talento di Letizia. Questo brand è il risultato di un percorso e di un viaggio voluto e sentito dalla sua ideatrice che ha fatto della sua grande passione per la moda la sua vita.

 

COME È NATA LA TUA PASSIONE PER LA MODA E PER LA CREATIVITÀ?  Come spesso accade la mia passione nasce da un mix di tante esperienze diverse.  Sono cresciuta in mezzo al saper fare, con una nonna sarta che per insegnarmi a cucire mi dava in mano ago e filo dicendomi “guarda!”, e quella era la spiegazione. Ho imparato così ad osservare a capire cosa fosse fatto bene e cosa no, e a disfare e rifare tassativamente ciò che non veniva bene. Qui è nata la mia passione per la moda, ma anche per il ben-fatto e l’arte dietro alla manualità.   Ho avuto un percorso poliedrico innamorandomi della filosofia a liceo, dell’arte all’università e poi inevitabilmente unendo il tutto nella moda. Mi sono laureata all’accademia di Belle arti con il massimo dei voti, tramite il progetto Erasmus ho potuto studiare fashion design in Estonia e dopo la laurea ho lavorato come sarta e poi come orafa. Durante questo periodo un po’ di transizione ho viaggiato moltissimo per il mondo, con quello che è diventato mio marito e che mi affianca anche in CRU LE. Durante questi viaggi il nostro scopo era quello di conoscere la cultura e le tradizioni locali, abbiamo sentito un sacco di storie e conosciuto realtà diverse. Per un mese siamo rimasti in Vietnam ed è qui che ho sentito l’estrema necessità di dare il mio contributo per cambiare le cose a livello ambientale.  Lo scenario li era allarmante, meravigliose foreste con alberi secolari piene di plastica e ovunque l’odore pungente della plastica bruciata, tant’è che anche oggi se sento quell’odore lo collego subito al Vietnam. Rientrata in Italia ho conseguito un corso intensivo di alta formazione in design di moda all’Accademia del Costume e della Moda di Roma, e un ciclo di seminari sul Sustainable Fashion organizzati da OOF e la Fondazione Gianfranco Ferrè a Milano, spostandomi tra le due città per formarmi al meglio.   Concluso queste meravigliose esperienze avevo già le idee molto chiare su cosa volevo fare e come volevo dare il mio contributo; quindi, ho deciso di aprire subito il mio brand e cercare di fare la differenza.  Per il mio vissuto e per quello che sono, credo fermamente che la chiave di volta della sostenibilità nella moda sia il rinnamorarsi dei nostri capi, proprio come era una volta. Dargli quel rispetto che ti porta a ripararli, a scoprire come trattarli al meglio cercando di sostituirli il meno possibile.  Ho un approccio circolare nella vita ed anche in CRU LE, questo derivato dalla mia famiglia dove era normalissimo riusare tutto e non buttare niente, aggiustare in modo creativo e riparare. Per questo adesso cerco di utilizzare una maggioranza di tessuti recuperati da giacenze invendute pre-consumer o fatti da filati riciclati. Ecco perché la sostenibilità, la circolarità e l’alta qualità. Mentre per la versatilità, altro cardine del Brand, deriva dal fatto che sono nata in un paesino nella maremma Toscana e questo mi ha fatto diventare una persona molto pratica, e sento proprio la necessità di combinare il bello all’utile.

RACCONTACI L’INIZIO DELLA TUA ATTIVITÀ… Ho lanciato il mio brand nel 2020 al White Show durante la Milano Fashion Week, vincendo un contest di moda sostenibile: il WSM. Lo scoppiare della pandemia ha reso tutto molto più difficile, ma non ci siamo fermati, cercando sempre nuovi modi di andare avanti aspettando un ritorno della normalità.  Nello stesso anno ho collaborato al Circularity Ideathon, progetto sui business circolari in collaborazione con Ferragamo, abbiamo lanciato una campagna crowdfunding e partecipato allo Show Case di Altaroma. Poi il lancio della linea mare in partnership con ECONYL®. Nel 2022 abbiamo debuttato con la collezione season-less sfilando ad Altaroma e iniziato a collaborare con l’osservatorio Bocconi: Monitor for Circular Fashion, per trovare nuove soluzioni circolari insieme ad aziende italiane leader nel settore della moda.

CHI SCEGLIE IL TUO BRAND?  Sono principalmente donne sopra i 30 anni, con un carattere forte, indipendenti che amano godersi la vita a pieno, spesso hanno famiglia, ma sono molto intraprendenti e amo migliorarsi.

COSA VUOI COMUNICARE TRAMITE LE TUE CREAZIONI? Tramite la mia creazione voglio dimostrare che il bello e il buono posso convivere. Le giuste pratiche non devono influenzare l’estetica che resta giustamente la cosa più importante per la moda in quanto tale.  Per me la moda è un modo di esprimermi, per questo ogni collezione ha alla base un concept profondo che voglio rimandare, come la ricerca della bellezza interiore tramite il mare d’inverno o la forza indipendente delle donne.  Vorrei che le mie creazioni in qualche modo rimandassero ad uno stile di vita libero, leggero e forte allo stesso momento, con la loro versatilità e modularità.

PARLACI DELLA SCELTA DEI MATERIALI… La ricerca delle materie prime è una fase fondamentale per me. La priorità è la qualità, poiché senza qualità non vi è sostenibilità, e partendo da questo presupposto tendo quindi ad inserire più materiali sostenibili possibili, prediligendo quelli riciclati o riciclabili, in un’ottica di circolarità, dando particolare risalto al made in Italy. Nelle nuove collezioni ho inserito anche materiali di alta qualità e made in Italy ma derivati da scarti pre-consumer, che sarebbero stati destinati all’inceneritore, presi tramite contatti diretti con aziende italiane con le quali collaboro. Per me la parola Rispetto è la chiave di tutto. La moda può essere sostenibile dal momento che tutti noi incominciamo a rispettare ci  che abbiamo, ci  che compriamo, cambiando le nostre abitudini. Infatti, ogni designer può lavorare duramente sui tessuti e sulle pratiche, ma fino a che il consumatore finale tenderà sempre a comprare, non rispettare e buttare i capi, tutto questo sarà inutile.  Il Rispetto, dunque, è verso i capi, le persone con cui collaboriamo, rispettando il loro lavoro, e per il pianeta, facendo il meglio nella fase di design per abbassare l’impatto dei nostri capi.

QUALI SONO LE PRINCIPALI SFIDE E DIFFICOLTÀ CHE UNA FASHION DESIGNER COME TE DEVE AFFRONTARE QUOTIDIANAMENTE? Le difficoltà sono innumerevoli, ma è anche il bello di avere un’attività propria. Avere il proprio brand ti mette nella posizione a metà tra un creativo e un imprenditore e queste due anime devono essere ben bilanciate altrimenti l’una prevale sull’altra.  Essere una eco-designer ti mette in oltre un altro carico di difficoltà maggiore. Lavorando con materiali innovativi spesso la tua richiesta non incontra i minimi di produzione alti dei produttori ed è sempre un trovare accordi e soluzioni, ma come già accennato è anche il bello del gioco poiché ti spinge sempre a migliorarti.

A QUALE TARGET DI CLIENTELA TI RIVOLGI? Sono principalmente donne sopra i 30 anni, con un carattere forte, indipendenti che amano godersi la vita a pieno, spesso hanno famiglia, ma sono molto intraprendenti e amo migliorarsi. Indicativamente 30-55 anni.

 

PROGETTI PER IL FUTURO? Lanciare sul mercato la collezione pre-a-porter, ad oggi in vendita in make-to-order, anche a livello europeo. Ampliare il mio team, perché sono fermamente convinta che è la forza di un brand.

ATTUALMENTE DOVE POSSIAMO TROVARTI E ACQUISTARE LE TUE CREAZIONI? Ad oggi le mie creazioni sono in vendita:

  • nel nostro negozio: CRU LE in c.so della Libertà, 40 -58043 Castiglione della Pescaia (GR)
  • sul nostro sito: crule-beachwear.com
  • tramite richiesta diretta su Instagram : @cru_le

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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