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Fabrizio Bidoli. Questa è la mia arte.

Figlio d’arte dal grande talento e passione. Fabrizio Bidoli, pittore, creativo che ha ereditato il padre la vena artista per poi reinventarsi e crearsi una propria figura come artista, come disegnatore.

Fabrizio stesso, parlando del padre e del suo influsso afferma che questi ha inciso “Molto e nulla allo stesso tempo”. L’uomo ha colto e fatta propria la passione per l’atto del dipingere, del manipolare forme e colori, ma ha costruito grazie ad un insegnante (Aldo Fornaro) che gli ha fatto da mentor portandolo verso la costruzione di un percorso proprio che l’ha condotto alla definizione di una formazione individuale, volta a valorizzare la sua personalità al fine di sviluppare uno stile proprio.

Adesso Fabrizio è coinvolto in numerosi progetti ed obiettivi e si sta approcciando all’arte nella sua connotazione digitale. In particolare, sta lavorando sulle modalità volte allo sviluppo di stampe per mezzo della tecnica Fine Art Giclée che costituisce una riproduzione individuale, ad alta definizione

Conosciamo insieme Fabrizio…

Che cosa rappresenta per te l’arte? L’arte per me è un percorso volto allo svolgimento di una ricerca e dialogo continuo che si svolge all’interno di sé stessi e con sé stessi. L’arte costituisce la possibilità e lo strumento per riuscire a trasformare visibile l’invisibile, in modo da trasformarlo in reale e quotidiano.

Fabrizio Bidoli, come definisci la tua arte? Un mix di materiali diversi con connotazione stilistica omogenea direttamente imputabile al fatto che la loro combinazione è il risultato di un processo continuo di ricerca e sperimentazione. Apprezzo le chine, le mescolanze di resine e colori acrilici. Un’interazione che sviluppa linee, percorsi e fratture di significati in una dimensione onirica, di impatto visivo.

Hai degli artisti, dei miti” da cui trai principalmente ispirazione? Sono molti e quasi tutti del Novecento. Amo Picasso in quanto sono affascinato dall’interazione armonica tra la sua genialità e il rigore che gli dona immediatezza. Di De Chirico apprezzo il senso di assenza di tempo che ti porta in una dimensione di memoria e di attesa; di Vedova sono ammaliato dalla forza magnetica legata ad una pittura materica ed energica. Anche Pollock m’ispira con la sua capacità di definire la connessione apparentemente casuale di tracce, linee, colori, in una sorta di vortice fagocitante… Lo so, sono personaggi, miti differenti per ispirazione, anima e contesto, ma questo è il motivo per cui li apprezzo. Sono senza tempo.

In ogni tua opera si coglie la fusione di grafica e pittura. L’unione di questi elementi è armonica cos’è per te il segno grafico? L’elemento decisivo che rimanda a simboli e significati: significa esprimere e comunicare energia pura che si contrappone a silenzio, pausa. La pittura è quanto rivela il reale nel suo aspetto soggettivo e onirico.

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Le tue opere sono molto diverse. Vedono l’uso di materiali e supporti diversi. Con quali criteri li scegli? Se devo essere sincero non identifico delle motivazioni precise logiche o emozionali. Sono le esigenze di creazione che delineano e guidano la scelta del materiale. I materiali sono, quindi, diversi e sono anche legati alla mia necessità di interiorizzare il percorso creativo e il suo atto in modo da dare a questa forma concreta. Passo dalla tela alla grafica digitale co facilità.

Tutte le tue opere sono uniche, ognuna si contraddistingue per un percorso, un’anima propria. Tra quelle che hai realizzato ne hai una a cui sei più legato? Credo che ‘opera a cui sono più legato l’ultima poiché risente in modo completo delle emozioni forti che ha saputo trasmettermi nel momento stesso in cui l’ho realizzata.

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Un nome particolare è il tuo alias creativo. Quali sono le motivazioni alla base della scelta di Korfu? Tutto è direttamente connesso alla mia vita, alle mie esperienze personali. È stato nel 2014 quando ho incontrato un Monaco Zen dopo una giornata dedicata allo svolgimento di esperienze meditative e arte. È stato lui che mi ha denominato Korfu, spiegandomi che il significato si questa parola è “ama comunque”. Sulla base di questa ragion ho scelto di appropriarmi di tale denominazione e da quel momento mi firmo Korfu.

Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni? Ad oggi le mie opere sono esposte all’interno del mio studio con sede a Clauiano, un piccolo borgo medievale in Friuli. Inoltre, tutte le mie creazioni risultano consultabili e visibili su Instagram, Facebook, Saatchi Arted in fine la mia pagina Korfu.business. Potete anche contattarmi per mail.

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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