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Fiori all’Occhiello, il valore della diversità

Progetto di amore e di passione che si uniscono a moda e stile.
Fiori all’occhiello nasce e si propone come un vero e proprio network creativo, una iniziativa che “viene al mondo” dalla contaminazione di donne di culture diverse.
Quella che Fiori all’occhiello propone è una moda studiata per “fare del bene” in modo concreto e tangibile e che porta alla piena realizzazione e concretizzazione di una serie di proposte di valore che sanno stupire ed incantare.

Il progetto ha preso luce a Baranzate, il primo Comune d’Italia per concentrazione di migranti residenti (33% su 11mila abitanti) e dove oltre la metà degli abitanti non è nata in Italia. Nello specifico circa un quarto della popolazione di Baranzate viene dall’Europa dell’Est, un quarto dall’Africa, un quarto dall’Asia e un quarto dall’America latina [sette su dieci dei migranti residenti a Baranzate vive nell’area del Villaggio Gorizia, un piccolo triangolo ad alta densità abitativa].

Qui, in questo luogo, nel 2014 è sorta la Sartoria, connotandosi sin dal principio come laboratorio sartoriale dove oggi sono direttamente impiegate quattro persone di nazionalità differenti.
Le quattro “anime” alla base di Fiori all’occhiello sono Gabriela della Bolivia, come responsabile di produzione, Yong Shuang dalla Cina, come capo sarta; Amal del Marocco e Ndeye del Senegal, in qualità di sarte e Chiara, coordinatrice del progetto
 
Diversità come valore, come vera e concreta fonte di bellezza capace di generare beni preziosi da valorizzare. Questo è il concetto chiave che si delinea alla base di Fiori all’Occhiello.

Fiori all’Occhiello è un vero e proprio connubio di persone e di storie. Rappresenta un luogo che offre la possibilità di stare fisicamente in mezzo a persone con origini diverse, ma tutte legate al territorio.  La sartoria è un network dove i baranzatesi si sentono liberi di partecipare e di vivere. Si recano in questo luogo per diversi motivi chiedere informazioni, passare a salutare o per donare qualche materiale.

Chiara Ugolotti è coordinatrice del progetto Fiori all’Occhiello, una sartoria che ha costruito il proprio core business intorno al concetto che.
Tutti i prodotti sono fatti a mano, sono il risultato dell’attenzione e del talento di chi lavora in questo luogo. Si propone di esaltare l’integrazione delle differenze come mezzo che genera bellezza, valore e ricchezza per il territorio.
Fiori all’Occhiello, un nome che vuole essere evocativo e connotativo con uno sfondo culturale. Richiama i fiori all’occhiello atti ad abbellire i vestiti di feste importanti così come le sarte lavorano con attenzione i tessuti.
In Fiori all’Occhiello la componente sociale è forte e unica. Non può prescindere dalla qualità tangibile del prodotto: l’aspetto sociale ha valore solo come “reassuring evidence”.

 

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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