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Fratelli, passione e moda… Yeye

Sandra e Stefano. Sorella e fratello, uniti dal legame di sangue, ma non solo. legati dalla passione dalla moda, dalla professione.

Yeye è la micro azienda di artigianato che nasce dalla visione imprenditoriale di Sandra e Stefano che hanno scelto di avviare una loro arrività volta ad offrire al pubblico prodotti esclusivamente prodotti in Italia.

I due fratelli non si limitano alla sola ideazione e sviluppo del prodotto, ma quanto piuttosto anche alla sua produzione pratica e fisica in quanto acquistano direttamente i filati, i tessuti e usano i macchinari che si tramandano di generazione in generazione. Sandra e Stefano hanno, infatti, accolto con gioia e passione l’eredità familiare e l’attività che si tramandano da due generazioni e che gli permette e ha dato l’opportunità di collaborare con brand di alta qualità come max Mara, Valentino, Gucci, Versace, oltre che con altre piccole – ma di pregio – realtà locali con sede a Carpi.

 
Sulla base della loro passione e della loro esperienza i due fratelli hanno deciso di sviluppare un piccolo brand proprio, volto ad esprimere la loro esperienza e qualità ad un prezzo adeguato “ad ogni tasca”.

Il duo  ha scelto come strategia per garantire fattibilità economica e qualità di prodotto di incentrarsi sulla vendita on line in modo da riuscire ad ottenere il prodotto desiderato da veicolare sul mercato a prezzi giusti grazie alla possibilità di “saltare” due costosi passaggi: spese di rappresentanza e ingrosso.

L’obiettivo sulla base del quale Sandra e Stefano svolgono la loro attività con passione e dedizione è quello di riuscire a regalare alla clientela un prodotto che piaccia ad un pubblico vasto con il c.d. “buon gusto”.

 
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L’obiettivo dei due imprenditori è quello di crescere sia come come nome che in qualità. I due fratelli sono un vero vulcano di idee, dedicano a questo lavoro 14 ore al giorno perché per loro costituisce pura passione e quello che hanno davvero sempre desiderato al punto che non gli pesa svolgere l’attività per così tante ore in quanto la loro maggiore soddisfazione è vedere una loro  idea indossata e apprezzata da un cliente.

Parlandomi dei materiali Sandra decide di raccontarmi una sua esperienza persoale ed afferma “In questi giorni di feste natalizie abbiamo girato, con mio fratello, vari centri commerciali e visitato negozi di brand come H&M, Stradivari, Benetton, Sisley, Zara, etc. unitamente a vari outlet del nord Italia. Lo ammetto, reputo che sia impressionante la scarsità dei materiali che utilizzano addirittura etichettandoli cashmere o pura lana 100% tra l’altro molti dei materiali che utilizzano, materiali che oltretutto sono irritanti per la pelle.” Mi guarda e continua “Sai quanto costa un kg di puro cashmere? Il prezzo varia secondo le quotazioni della borsa e della zona dove viene lavorato comunque il più scadente costa 180 euro al kg mentre il top gamma 240kg e se provi a pesare una maglia sei intorno ai 250/280 grammi quindi solo di filato ci vanno 60 euro poi devi aggiungere i costi per fare una maglia. La stessa cosa vale per il pura lana 100% extra fine che costa molto meno rispetto al cashmere in torno ai 30 euro al kg ed è molto morbido e liscio sulla pelle…” La guardo e mi rendo conto della grande didizione che questa giovane pone verso la ricerca costante del materiale migliore.

Sandra continua “Quando vai nei negozi elencati prima, leggi 100% Lana e tocchi con mano la maglia e senti che gratta la pelle o fa un effetto con riflessi lucidi vuol dire che è mescolato con materiali poco nobili(plastica e petrolio)… Quindi bisogna essere onesti e dire realmente di che materiale è composto il capo.”
 
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Guardando al futuro Sandra mi avvalora anche la loro sensibilità all’ambiente al punto che mi spiega che un  dei prossimi obiettivi futuri della sua piccola realtà è riuscire ad arrivare ad utilizzare prodotti 100% green e rispettare maggiormente l’ambiente e il consumatore in qaunto molti prodotti che vengono comprati nei negozi sono cancerogeni, visto le varie ricerche fatte da studi medici e non rispettano i lavoratori e l’ambiente dove vengono prodotti. La giovane è chiaramente consapevole che i luoghi veri di produzione della maggioranza dei prodotti siano Bangladesh, Marocco, Albania Vietnam, Egitto, Corea del sud, Brasile Bulgaria, Turchia, Tunisia, Algeria, Romania, Serbia e che il vero Made in Italy sia ormai in corso di estinzione. “L’unica azienda di moda che fa vero made in Italy è Gucci, e in parte Versace. Queste aziende sono di una precisione impressionante e lavorare per loro è sempre complesso, ma sono loro ch ci hanno insegnato in tutti questi anni e ancora oggi come si fa a lavorare in modo super qualitativo.” afferma la designer e continua “Poi non parliamo della precisione delle taglie… Ti dico solo che quando facciamo le loro produzioni la maglia viene misurata in millimetri e non in centimetri come si fa solitamente su tutti i capi che produciamo o compriamo.”

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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