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Vi presento Doris

Oggi vi presento la mia amica Doris Feltrin… 

Leggiamola insieme…

CHI E’ DORIS FELTRIN? Ho 57 anni, due figli e 3 nipoti. Abito in un piccolo comune della provincia di Treviso, ho la fortuna di vivere in prossimità sia di centri urbani che della campagna, cosa che mi consente passeggiate immersa nella natura. Mi sono sposata molto giovane, in anni in cui non era molto semplice trovare un lavoro stabile che garantisse una sicurezza economica (sembra strano ma è sempre stato così). Dopo alcune esperienze stagionali, ho finalmente trovato un impiego come segretaria in una autoscuola e agenzia di pratiche automobilistiche. Per 23 anni ho eseguito pratiche sia in back office che in front office, accogliendo e seguendo la clientela nella risoluzione delle richieste e delle problematiche. Nel 2013 ho deciso di cambiare direzione e lasciare un lavoro sicuro ma ormai alienante che non mi dava più alcuno stimolo. L’occasione è arrivata da una sorella che mi propose una collaborazione nella sua attività commerciale di vendita e assistenza macchine e accessori per il cucito. Nei suoi progetti un’associazione per promuovere i corsi amatoriali di cucito: insieme l’abbiamo pensata, sviluppata e avviata. Dopo un anno l’associazione è stata trasformata in una cooperativa di produzione e formazione sartoriale. Entusiaste, abbiamo coinvolto altre donne del settore (sarte casalinghe, ex dipendenti del tessile, semplici appassionate) cercando di far crescere l’attività e dare così nuove opportunità lavorative a chi, per svariati motivi, si è trovato escluso dal mercato del lavoro. Purtroppo l’entusiasmo non è bastato e, dopo soli 4 anni, a malincuore ho dovuto chiudere l’attività. Questa esperienza imprenditoriale mi ha tolto tantissimo a livello energetico ed economico, ne sono comunque uscita arricchita di nuove conoscenze, abilità e competenze nel mondo della moda. Ho deciso di ripartire da qui. In questi due anni non ho mai smesso di formarmi, seguendo corsi e percorsi che potessero migliorare le mie competenze: crescita personale e motivazionale, accompagnamento all’imprenditoria, digital marketing, network marketing, fashion marketing and management, social media, copywriting, consulenza immagine, armocromia e su misura. Ho seguito sfilate, webinar, partecipato a conferenze on line e in presenza, acquisendo quante più nozioni potevo per chiarire come continuare la mia carriera professionale e definire la mia mission.

 

COSA FAI NELLA VITA? “Promuovo la bella moda e i bei modi, l’artigianalità, la sostenibilità e il Made in Italy”. Ho deciso di trasformare tutta la mia formazione e conoscenza fashion in una professione: consulente di moda. Il termine è volutamente generico perchè mi da la possibilità di sperimentare in più ambiti: consulenza immagine, stylist, account manager, organizzatore di corsi di formazione e di eventi fashion. Amo fare rete, cercare e creare nuove collaborazioni e sinergie; collaboro con società di consulenza aziendale, enti accreditati per la formazione finanziata; con negozi artigianali e creativi organizzo sfilate promozionali anche con con obiettivi sociali, sono una sartorialist per il su misura uomo/donna: in tutto questo la sostenibilità rimane il filo conduttore.

 

COSA SIGNIFICA PER TE LA PAROLA MODA? Questa è una domanda che mi faccio quotidianamente alla quale non è facile rispondere con una semplice definizione; moda è si sfilate, tendenze, stile e stilisti, immagini e pose, tessuti e colori, riviste e passerelle, abbigliamento e accessori ma per me la moda è soprattutto quello che c’è dietro: ricerca, programmazione, sviluppo, creatività, produzione, tempi forsennati e tempi morti ma anche sfruttamento delle risorse umane e naturali, inquinamento ambientale, poca formazione, troppa produzione e troppi rifiuti, poco riciclo e troppo consumismo compulsivo. Tutto troppo veloce e troppo usa e getta come concezione.

 

COME E’ NATA LA MIA PASSIONE PER LA MODA E LA CREATIVITA’? Sono nata in una famiglia numerosa (8 figli) negli anni 60; in campagna si cominciava presto ad essere autonomi e a contribuire, in base all’età e alle capacità, sia nelle faccende domestiche che nei lavori del papà (campi e allevamento galline per produzione uova). Appena compiuti i 7 anni mia madre mi ha mandato dalla sarta vicina di casa a passare le giornate durante le vacanze estive. E così è stato fino ai miei 18 anni. In quella stanza piena di tessuti, fili, riviste, abiti in prova e abiti pronti ho imparato ad amare la moda sartoriale, la cura dei dettagli, l’attenzione per le richieste delle clienti, tutte diverse per età, forme, carattere ed esigenze. Ho imparato a cucire a mano e a macchina, ho cominciato a farmi qualche capo con i cartamodelli di Burda e appena ho avuto l’età ho frequentato dei corsi di modellistica amatoriali. Mi è sempre piaciuto vestirmi in modo curato ma sempre ricercando capi unici e che fossero solo miei, anche andando oltre le mode del momento. Conoscevo i brand del lusso ma non ho mai desiderato un capo firmato, pur ammirandone lo stile e la qualità. In fondo sono una provinciale, molto lontana dal mondo fashion delle metropoli.

 

SECONDO TE QUALI SONO LE NUOVE PROSPETTIVE SUL FUTURO DELLA MODA? Dipende da cosa intendiamo come prospettive sul futuro…ai ritmi attuali tempo un’implosione del sistema (o forse lo spero…) perchè è difficile cambiare questo status quo con piccoli cambiamenti. Il cambiamento deve essere epocale ma, nonostante ci sia più sensibilità da parte di molti, i risultati sono ancora troppo poco visibili. C’è fermento, questo sì, c’è maggiore consapevolezza e responsabilità sia da parte dei produttori che da parte dei consumatori, ancora troppo sottotono purtroppo finchè alle parole e alle promesse non faranno seguito le azioni. Non bisogna smettere di diffondere dati e informazioni, bisogna sabotare il fast fashion che di green ha solo il washing che ci propina. E poi bisogna lavorare sulle nuove generazioni, futuri consumatori e gestori del nostro pianeta, affinché portino il cambiamento che meritano. Con un grande Mea Culpa di tutti noi boomer, consapevoli o inconsapevoli fautori del danno ma abbiamo ancora tempo per porre qualche rimedio…

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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