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Diana. Innovazione e talento

Carissimi,
oggi ho il piacere e l’onore di presentarvi un’amica, ma soprattutto una giovane fashion designer di talento, Diana Vasileva…
Ho conosciuto Diana un po’ per caso e ne sono subito rimasta ammagliata dalla sua semplicità unita alla sua determinazione e passione. Diana è una giovane donna e mamma coraggiosa che ha saputo rendere la sua passione e il suo talento il fulcro della sua vita. Ha saputo seguire la sua intuizione creando una linea di capi unici, innovativi, moderni e, soprattutto, trasformabili. Eh si, la linea di Diana è un insieme di abiti che si trasformano…
 
Conosciamola insieme…
Parlaci di te…      Diana: “Mi chiamo Diana Vasileva e sono titolare della D-Sign e del marchio D-Sign Collection, azienda specializzata nella produzione artigianale di abbigliamento trasformabile da donna. La mia esperienza nel campo della moda è cominciata 10 anni fa, quando mi sono trasferita dalla Bulgaria all’Italia per studiare nell’Istituto Europeo di Design di Milano. Dopo la laurea ho cominciato a lavorare presso un’azienda bergamasca di produzione di abbigliamento d’alta gamma e dopo diversi anni ho deciso di seguire il mio sogno di costituire il mio marchio. Così è nata a novembre del 2014 D-Sign Collection con lo scopo di progettare e realizzare capi di abbigliamento trasformabili. Ma cosa significa capo trasformabile? In poche parole la libertà di scegliere il propri stili in base alle esigenze, tutto in  un unico abito. Vi faccio un esempio: il modello della gonna può essere utilizzato sia come tale in uno stile casual, ma può anche diventare in pochi istanti un giubbino elegante o una maglia sportiva.”
Come è nata la tua passione per la moda?     Diana: “La moda è sempre stata per me un modo di esprimere se stessi. Sono cresciuta nella sartoria di mia madre, dove passavo tantissimo tempo da piccola, e ho potuto vedere tutte le fasi lavorative, affezionandomi a questo lavoro in modo molto profondo. Esprimere e creare – credo siano le basi nella moda e nel cercare il proprio stile e la propria immagine. Ecco perché l’abbigliamento trasformabile sta diventando una tendenza che crescerà sempre di più.”
Raccontaci l’inizio della tua carriera…     Diana: “Ho sempre desiderato approfondire il discorso di una linea innovativa e particolare. Dopo i primi modelli creati, vedendo e sperimentando la funzionalità sorprendente di questi modelli, ho deciso di dare la possibilità a quest’idea di crescere e svilupparsi. Da lì la nascita del marchio D-Sign Collection.”
Chi è la donna che sceglie il tuo brand?     Diana: “D-SIGN RETURNITY, pensata per la donna contemporanea, sempre impegnata ma attenta alla sua immagine, accorta nello scegliere il proprio guardaroba, che crede nella qualità dei capi e ne apprezza la ricercatezza estetica, promuove la libertà di espressione declinandola nella creazione di look hand e tailor made composti sulla base delle proprie esigenze, ma anche del proprio “sentire”. Perché la moda per D-SIGN RETURNITY è in costante movimento, un eterno divenire, una trasformazione creativa: ogni capo dà così vita a una, dieci, cento soluzioni, semplici da ottenere e facili da indossare, mai prevedibili, sempre originali. In ogni proposta il casual  sposa lo chic, e l’easy convive con il sophisticated, permettendo lo sviluppo di molteplici soluzioni da indossare anche in momenti diversi della stessa giornata.”
Cosa vuoi comunicare tramite le tue creazioni?     Diana: “Che la moda è libertà di creare, e non di seguire… la possibilità di essere diversi e non uguali… creare emozioni positive tutti i giorni, e non essere indifferenti. Cambiare divertendosi, creare realizzando se stessi.”
Quali sono le principali sfide e difficoltà che una stilista come te, che lavora in modo artigianale, deve affrontare quotidianamente?     Diana: “Oggi, fra le difficoltà di avviare una start up come la mia, oltre agli investimenti iniziali va sottolineata una certa diffidenza da parte della piccola e grande distribuzione nell’accettare di immettere un prodotto sul mercato, soprattutto se è innovativo e se l’artigiano non è conosciuto. Da un lato, l’e-commerce permette di raggiungere subito i consumatori, ma non è uno strumento di per sé sufficiente, perché un prodotto innovativo richiede tempo prima di “sfondare”. Dall’altro, i commercianti tradizionali si rivelano diffidenti nell’immettere nel proprio circuito commerciale dei prodotti fino a quel momento “sconosciuti”. Il problema di noi piccoli, in sostanza, sono anche le barriere all’ingresso in termini di visibilità, non avendo noi le dimensioni sufficienti per permetterci importanti investimenti in marketing per il lancio dei nostri prodotti.”
Ogni tua opera è unica ed ha una propria storia…a quale linea sei più legata? Attualmente dove possiamo trovarti e acquistare le tue creazioni?     Diana: “Sono molto legata ai miei primi modelli che sono anche i più audaci in termini di trasformazioni. La gonna 12 in 1 o la maglia 6 in 1 sono delle vere novità nel mondo della moda. Attualmente le mie creazioni sono in vendita nella piattaforma di crowdfunding Indiegogo: https://igg.me/at/multi-face-dress e su Amazon, seguendo il link: https://www.amazon.it/dp/B01MTTCRWA “
 

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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