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Nearshoring

Il tema della gestione della catena di approvvigionamento è un argomento di particolare rilievo ed estremamente critico. Ad evidenziarlo è stato quanto è avvenuto contestualmente alla pandemia Covid 19 in quanto molte aziende hanno dovuto tener testa a pesanti oscillazioni della domanda poiché l’inasprimento e l’allentamento continui delle misure di confinamento hanno avuto forti ricadute su vari comparti; a interruzioni delle catene di fornitura a causa dei lockdown e delle difficoltà logistiche, soprattutto per i fornitori di livello inferiore; e hanno dovuto sopportare importanti difficoltà continue di carattere finanziario ricollegabili ai due punti sopraelencati, che hanno determinato problemi di liquidità per molte realtà commerciali.

Tra le varie modifiche contemplate, per ripartire sotto i migliori auspici si inizia a prendere in considerazione il nearshoring delle attività nell’ambito della supply chain. In parole semplici, il nearshoring prevede il trasferimento di alcuni processi aziendali ad aziende situate nello stesso paese dove sorge il proprio stabilimento produttivo o in un paese limitrofo.

Se adottato correttamente, il nearshoring offre agilità e velocità di risposta alla clientela, rivelandosi quindi un grande alleato.

Nell’ottobre 2020, una ricerca di Alvarez & Marsal evidenziava che all’incirca 7 grandi rivenditori europei su 10 avevano modificato la loro supply chain a causa delle debolezze evidenziate dalla pandemia, che il 14% era passato all’onshoring e quasi un quarto, invece, aveva optato per il nearshoring.

Inoltre, negli ultimi anni abbiamo assistito alla ripartizione della concentrazione del rischio nella supply chain con, ad esempio, il trasferimento di alcuni elementi produttivi dalla Cina al Vietnam. Se all’inizio il fenomeno era limitato al settore dell’abbigliamento e delle calzature, ora interessa anche i giganti della tecnologia: a Samsung si deve circa il 25% delle esportazioni del Vietnam e Intel ha scelto proprio questo paese per il suo stabilimento produttivo di chip più grande al mondo.

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Francesca Rizzi

Consulente Manageriale
& Sustainability Manager

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